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Il Comune di Sorano dice no all’eolico

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Data :

8 ottobre 2024

Il Comune di Sorano dice no all’eolico
Municipium

Descrizione

Il Comune di Sorano dice no all'eolico
Il Consiglio comunale mercoledì 9 ottobre chiamato ad esprimere il
proprio dissenso al progetto "Energia Sorano" che prevede 8 pale nel
territorio di monte Elmo. Nove osservazioni in un documento di 60
pagine

Mercoledì 9 ottobre alle ore 17 si riunisce il Consiglio comunale di
Sorano. All'ordine del giorno la delibera per dichiarare il dissenso
all'installazione di impianti eolici nel proprio territorio in virtù
del progetto per un impianto eolico industriale denominato "Energia
Sorano", proposto dalla società Fred Olsen Renewables Italy S.r.l. Il
piano, che prevede l'installazione di otto aerogeneratori di grandi
dimensioni, è attualmente sottoposto alla procedura di Valutazione di
impatto ambientale (VIA) al ministero dell'Ambiente e della sicurezza
energetica.

 «Vogliamo dare ancora più forza al nostro dissenso attraverso una
presa di posizione formale in Consiglio comunale - spiega il sindaco Ugo
Lotti -: sono certo che anche le minoranze approveranno le osservazioni
e sosterranno l'azione dell'ente comunale contro questa tipologia di
impianti».
Il Comune di Sorano ha presentato 9 osservazioni al progetto,
evidenziando numerose criticità ambientali e paesaggistiche. Tra le
principali preoccupazioni emerge l'incompatibilità dell'impianto con le
caratteristiche paesaggistiche e culturali del territorio, una zona
storicamente nota per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio
archeologico.

E non solo: c'è da tenere presente anche l'impatto potenziale sulla
biodiversità locale, con particolare riferimento alle rotte migratorie
degli uccelli e agli habitat dei chirotteri, che potrebbero essere
compromessi dall'installazione delle turbine. Inoltre, l'impianto
interferirebbe con diversi siti Natura 2000, aree cruciali per la
conservazione della biodiversità in Toscana. Questi sono solo alcuni
dettagli delle 9 osservazioni inserite in un documento di 60 pagine.

«Questi progetti vengono calati dall'alto, non si tiene conto del
parere della comunità locale e questo è il primo punto che va
evidenziato - spiega il sindaco Ugo Lotti -. Come abbiamo fatto per il
progetto che ricadeva anche sul Comune di Pitigliano, che prevede alcune
pale anche nel nostro territorio, torniamo a ribadire la nostra totale
contrarietà. Nella nostra stessa situazione si trovano altri enti
comunali, come appunto Pitigliano ma anche Manciano, a noi vicini e con
i quali condividiamo l'opposizione a tali impianti.
Il parco eolico proposto sulla montagna di Elmo, ricade in un territorio
a forte valenza ambientale. Il contesto collinare ha elementi
imprescindibili di tutela, legati alla storia ultra millenaria di
quest'area: il turismo rappresenta un asset fondamentale per i nostri
territori e veniamo scelti come meta proprio per le nostre
caratteristiche paesaggistiche.
Portiamo queste osservazioni in Consiglio comunale perché vogliamo dare
ancora più forza al nostro messaggio e non solo. Il primo impegno del
Comune deve essere quello di adottare in sede regolamentare tutte quelle
misure a tutela del territorio, impedendo l'assalto eolico, per esempio
nel Piano strutturale in corso di definizione. Vogliamo poi approvare un
piano energetico comunale, con mappatura ben definita dei beni e delle
aree sottoposte a tutela e vincoli paesaggistici. Inoltre crediamo che a
questo punto sia necessario promuovere un coordinamento per opporsi ogni
qualvolta arrivino altri progetti che interessano le nostre zone. Il
territorio tra la Toscana ed il Lazio è soggetto ad un attacco di
speculazione energetica da parte di imprese che mirano al lucro di breve
periodo, incoraggiato anche dagli incentivi pubblici, con  una fase che
rischia di minare l'identità culturale ed economica del territorio.
Gli impianti eolici, hanno elementi che dissacrano il profilo del
territorio e determinano anche un danno diretto sulla salute umana a
livello uditivo e neurologico, oltre che a flora e fauna.
A ciò si aggiunge l'altro grave problema ecologico che riguarda lo
smaltimento degli impianti a fine vita, i cui costi saranno esorbitanti
e che se abbandonati, come è già stato documentato in altri contesti
nazionali, ricadrebbe sulla comunità anche il costo della loro
bonifica.
Questi progetti calati dall'alto, infatti, non solo eliminano pascoli e
aree agricole, ma non creano nemmeno un incremento di posti di lavoro.
Si riduce inoltre il valore dei terreni e dei fabbricati, anche di
quelli che si trovano a distanze ragguardevoli, di contro si creano
minacce economiche anche per il settore turistico che costituisce una
fonte primaria di reddito per tutta l'area.
Voler forzosamente imporre al nostro territorio modelli di sviluppo
ideati altrove e per altri contesti, equivale a sradicare un consolidato
modello di gestione agroturistica a favore di un asservimento ad una
produzione energetica che verrebbe peraltro destinata a soggetti terzi,
dato che la nostra provincia è pressoché già autonoma dal punto di
vista energetico. Peraltro, l'extra-produzione non potrebbe nemmeno
essere assorbita dalla rete per limiti di capacità.
Infine ci sono alternative energetiche meno impattanti dal punto di
vista ambientale e territoriale, che invece vengono prese poco in
considerazione, mi riferisco ai pannelli fotovoltaici su tutti i tetti
delle abitazioni rurali e non, sui capannoni e sui fabbricati
industriali compresi anche quelli in disuso».

Ultimo aggiornamento: 8 ottobre 2024, 10:11

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